The Star Beast è un grandissimo ritorno al miglior Doctor Who

Allons-y! The Star Beast è il primo dei tre speciali (disponibile su Disney+ dal 25 novembre) che celebrano il 60° anniversario di Doctor Who, assieme al ritorno di uno dei Dottori più amati di sempre – interpretato da David Tennant – e di una delle compagne più rimpiante – l’esuberante Donna Noble di Catherine Tate. Per chi non crede bastino due volti noti della saga fantascientifica di culto britannica per tornare alla sua epoca d’oro, la storia segna anche il ritorno di Russell T Davies, che con Doctor Who 2005 ridiede linfa vitale al classico televisivo di Bbc degli anni ’60 scodellando anche alcuni degli episodi più memorabili del piccolo schermo. Davies ritorna a distanza di dodici anni dal suo abbandono della serie e resterà al timone per raccontare le avventure del nuovo Signore del tempo interpretato da Ncuti Gatwa.

In The Star Beast, Davies riporta intatte le atmosfere del Doctor Who delle prime stagioni del reboot; anche la sintonia tra i due protagonisti è la stessa, immacolata, di una quindicina di anni fa. Il ritorno di Tennant era attesissimo, e pertanto la sua presenza in occasione del Sessantenario è l’autentica, ideale celebrazione di un classico affidato a un interprete che molto prima di essere ingaggiato nei panni del Signore del Tempo ne è stato un suo sfegatato fan. La trama dello Speciale si colloca poco dopo la rigenerazione del Dottore, rigenerazione che ha segnato l’addio di Jodie Whittaker nei panni di Tredici assieme al commiato dello showrunner Chris Chibnall e mostra uno stupefatto Quattordici mentre si rende conto di essere “degenerato”, ovvero di aver assunto di nuovo le fattezze di Dieci. Nel breve speciale per Children in Need (trovate il video alla fine dell’articolo) lo vediamo arrovellarsi sulle possibili motivazioni mentre ha un esilarante incontro con i dalek, per poi approdare nella Londra contemporanea e imbattersi in Donna.

Può essere un caso che il volto tanto familiare alla paladina del lavoro interinale di Chiswick di Dieci sia riemerso proprio quando i due si rincontrano dopo tanto tempo e una misteriosa astronave si è abbattuta un attimo dopo poco più in là? L’addio di Donna era stato uno dei più struggenti della serie: assorbendo i poteri dell’alieno e diventando il Dottore Donna aveva portato il proprio corpo umano sull’orlo della distruzione. Il Decimo Dottore era stato costretto a cancellare i ricordi della Compagna, consapevole che sei lo avesse un giorno riconosciuto e avesse ricordato tutto, sarebbe morta. La loro reunion, tuttavia, prenderà una piega diversa e molto movimentata quando una tenera creatura pelosa di nome Meep – (Beep the Meep proviene da una striscia a fumetti di Doctor Who Magazine) che pare un incrocio tra Baby Yoda e Mogwi – chiede a aiuto all’intraprendente prole di Donna Rose (Yasmin Finney di Heartstopper), per sfuggire a una razza di imponenti soldati insettoidi, i Guerrieri di Wrarth.

Davies mette a punto una sceneggiatura ricca di azione e colpi di scena, di umorismo spassoso e momenti profondi e di grande impatto emotivo. The Star Beast è davvero un entusiasmante viaggio nel passato, un ritorno a un modello lievemente ammodernato del Doctor Who ma di nuovo ingenuo, fantastico e camp, il tipo di show che buona parte del pubblico ha rimpianto negli anni della controversa e complicata gestione di Chibnall. Dopo la visione, è evidente che si tratti della miglior mossa possibile. Donna ha proseguito con una vita normale, sposandosi col simpatico tassista Shawn, dopo aver vinto la lotteria e… aver dato tutto in beneficenza. Quando la figlia adolescente Rose cerca di nascondere Meep, braccato dagli insettoni, in un capanno degli attrezzi nel giardino di casa (che somiglia sospettosamente a un Tardis artigianale ed è decorato con peluche dall’aspetto familiarmente alieno), Il Dottore è costretto a irrompere nella vita di Donna e della sua famiglia.

La fuga rocambolesca che ne segue dà vita a un episodio denso di azione, esilarante, che lascia poco spazio alle elucubrazioni ma che alterna frangenti movimentati a situazioni che sfruttano la ritrovata, mai perduta dissolta sintonia tra i due. Tennant aveva participato una decina di anni fa, in occasione del Cinquantenario di Doctor Who, allo speciale Il giorno del Dottore con Matt Smith e John Hurt. Si intuisce che ha continuato a guardare lo show perché in The Star Beast mostra di aver integrato alcuni tratti dei successori. Quello che ci offre, tuttavia, è fondamentalmente il solito Ten con l’inesauribile energia di Tennant e la sua qualità intrinsecamente infantile e spontanea, solo più saggio ed emotivo. La Tate ruba la scena come sempre; ovviamente la comedian sfoggia dei tempi comici pazzeschi, ma anche una gamma emotiva immensa. La sua Donna è ancora più tenace, caustica, altruista e vulnerabile. Insieme i due vecchi amici fanno faville e fanno sognare: insieme, sono una fabbrica di gioia.

Un lieve critica va mossa al finale, un po’ affrettato ma comunque spumeggiante e tenero. L’episodio speciale si annovera comunque tra le migliori produzioni di Doctor Whodegli ultimi anni, così perfettamente bilanciato tra azione e emozioni. Aggiungiamo l’imponente budget apportato da Disney che si presta sia a dare un un tocco più tech alle attrezzature del Dottore (e a un Tardis impressionante) sia un aspetto incredibilmente realistico e deliziosamente camp alle creature; il solido fattore nostalgia (preparate i fazzoletti), un sacco di fanservice e il registro tipicamente da show per famiglie del sabato sera (con cui fu concepito Doctor Who), e abbiano un prodotto sensazionale. Il primo dei tre speciali non è solo un emozionante rilancio, è un’avventura perfettamente whoviana. Non vediamo l’ora di vedere Wild Blue Yonder e The Giggle, gli altri due capitoli che saranno distribuiti il 2 e il 9 dicembre sempre su Disney+, per poi tuffarci nello speciale di Natale che vedrà Ncuti Gatwa salire sul Tardis per una nuova stagione nei panni del Quindicesimo Dottore.

*FONTE: Wired.