DA YOUR NAME A HELLO WORLD, ASPETTANDO JOSEÉ: QUANDO GLI ANIME EMOZIONANO

Anime ed emozioni, un binomio che ci accompagna da tanti anni. Ci abbiamo fatto il callo al cuore ormai. La lista di anime che ci fanno emozionare è davvero lunga e proprio negli ultimi tempi alcuni grandi maestri dell’industria giapponese ci hanno fatto versare più di qualche lacrima. Ai vari Your Name, La Forma della Voce, e affini, ben presto si aggiungerà un altro interessante titolo, a giudicare dal trailer di Josée, la Tigre e i Pesci.

Un’appassionante storia realizzata dalla casa d’animazione Studio BONES, che dopo svariate licenze commerciali di grande successo sembra pronta ad uscire nuovamente dalla comfort zone dei battle shonen per cimentarsi in qualcosa di più impegnato. Mentre aspettiamo l’uscita di Joseé, la tigre e i pesci nelle sale italiane il 27, 28 e 29 settembre 2021, esclusivamente al cinema, ripassiamo quali altri titoli giapponesi hanno temprato i nostri sentimenti a suon di finti “kawaii”.

Una tomba per il cuore

Partiamo con un film canonico, giusto per scioglierci un po’ (in lacrime, subito): Una tomba per le lucciole. Diretto da Isao Takahata, co-fondatore dello Studio Ghibli, la pellicola del 1988 ripercorre un racconto breve semi-autobiografico di Akiyuki Nosaka, attraverso la storia di Seita e Setsuko, fratello e sorella sopravvissuti ai terribili bombardamenti abbattutisi a Kobe durante la seconda guerra mondiale.

Il film segue lo stile fiabesco e danzante che caratterizza il famoso studio di animazione di Hayao Miyazaki, ma dove un maestro dipinge speranza, vento e tramonti, Takahata ha rappresentato la realtà attraverso tutti i colori della sua tavolozza, senza rimorsi, senza speranza. Ne sono un esempio anche Pom Poko e Pioggia di ricordi, altri capolavori emozionanti diretti dal maestro scomparso nel 2018, ma è con Una tomba per le lucciole che Takahata ha raggiunto il vertice. Neppure lo sguardo innocente di una bambina di quattro anni viene risparmiato dai morsi della guerra, ma d’altronde questo è successo e Takahata voleva mostrare l’emozione più forte e cruda di tutte: la verità.

La fine senza fine

Planando adagio su altri anime emozionanti, apriamo il capitolo sul regista Mamoru Hosoda: partiamo con La ragazza che saltava nel tempo e concludiamo con Belle, che verrà distribuito in Italia per l’autunno di quest’anno. Tappa obbligatoria per The Boy and The Beast, tra i maggiori successi del regista nei box office giapponesi, Mirai, il primo film giapponese candidato all’Oscar a essere nominato dopo lo Studio Ghibli, e Wolf Children – Ame e Yuki i bambini lupo, un film che sembra raccontare un’incredibile storia d’amore tra una ragazza e un uomo lupo, i loro figli e le loro avventure, e vi lascia invece stupefatti sopra il canale in cui trovano il padre di Ame e Yuki. Hosoda sa dosare bene le emozioni, con una scrittura commovente ma intrisa sempre di quell’immancabile pizzico di speranza. D’altronde Mirai eLa ragazza che saltava nel tempo rappresentano l’emblema perfetto della poetica di Hosoda, a cui Joseé, la tigre e i pesci sembra volersi ispirare: raccontare la crescita, anche attraverso un dramma potente, ma con un messaggio finale che incoraggia la positività nei confronti del futuro.

Your Name, Our Dream

Il dramma dei finali aperti sembra una caratteristica dell’animazione giapponese. Perlomeno di quella parte dell’animazione giapponese che più ci affetta il cuore in due metà esatte: lo sa molto bene anche Makoto Shinkai. A partire dalla sua prima opera del 2007, 5 cm al secondo, un trionfo di sospiri purpurei, il maestro ha gettato le basi per una nuova forma di animazione giapponese. Forse la sua opera che più ci sentiamo di sottolineare in questa lista è Your Name, il film che aveva strappato il titolo di anime con l’incasso più alto di tutti i tempi, sorpassando La città incantata (prima di essere a sua volta battuto da Demon Slayer: il treno Mugen, altro titolo che comunque si guadagna una citazione di tutto rispetto tra le produzioni più emozionanti e commoventi). Your Name ha tutto: amore, conflitto, futuro, speranza, disperazione, musiche, risate e intrecci, un crescendo da cui è difficile staccarsi da quanto è sapientemente rilegato con il filo rosso del destino. E poi, quel finale lì, a cui ti aggrappi con gioia perché sai che finirà bene. Forse. Ma se Your Name ci insegna a dare il nome giusto alle cose, compresi i sogni, ci sono alcuni film che ti lasciano senza parole.

La difficile arte di far emozionare

Questo volo si farebbe troppo lungo, però, e i fazzoletti stanno finendo. Ecco, dunque, ultimi ma non per importanza, gli altri titoli che meritano di stare in questa lista: La forma della voce e Voglio mangiare il tuo Pancreas, entrambi travolgenti viaggi nelle complicate relazioni tra liceali. Storie drammatiche e da temi maturi, come Weathering With you, Penguin Highway, Hotarubi no Mori E e Ride your wave, che insieme a Hello World, affrontano il tema della morte in un modo meno chiaro, meno lineare rispetto agli altri predecessori della lista, ma ugualmente poetico.E il nostro volo si conclude necessariamente con le opere di Satoshi Kon: la più grande, emozionante e commovente storia nei film d’animazione giapponese spetta a lui, prematuramente scomparso dopo una carriera entrata nella leggenda dell’animazione grazie ai suoi struggenti Perfect Blue, Tokyo Godfathers e Paprika – Sognando un sogno. Per ovvi motivi, è ancora uno tra i pochi riconosciuto prima un artista e poi un regista.

*FONTE: Everyeye.